Si fa un gran parlare di digitalizzazione, ma la maggior parte delle aziende non hanno una visione a medio/lungo termine. Alcune aziende credono che digitalizzare sia comprare uno o più software a seconda delle necessità, ignorando o dando per scontato altri fattori come:
- strategia di digitalizzazione aziendale
- strategia sulla gestione dei propri dati
- valutazione delle tecnologie più adatte
- corretta formazione del personale
- scalabilità della struttura digitale.
Ci capita spesso di affrontare queste problematiche: molte aziende si ritrovano con differenti software con tecnologie e architetture diverse, senza sapere esattamente dove risiedono i loro dati. Questo determina una grande confusione e l’impossibilità di metterli davvero al sicuro.
Ci troviamo di fronte ad aziende che negli anni hanno acquistato software non integrati tra loro, rendendo complessa la gestione dei dati e la loro aggregazione e lettura. Nella maggior parte dei casi questi software vengono utilizzati al 10% delle loro effettive potenzialità e sono sovra o sottodimensionati. Software in definitiva poco efficienti ma a cui è difficilissimo rinunciare.
Questo è il risultato di una mancata strategia sulla digitalizzazione.
La cosiddetta “rivoluzione digitale” dovrebbe partire dalla “cultura digitale”, ovvero da una maggiore formazione delle risorse, ancora prima di selezionare i software e applicazioni da utilizzare.