Il software è come un vestito che deve adattarsi perfettamente alle esigenze dell’azienda.
Funzionalità e semplicità di utilizzo sono i parametri fondamentali che fanno la differenza fra un software efficiente e uno che invece di facilitare il lavoro rallenta e rende più complesse le operazioni quotidiane.
Ecco allora che ci si trova a decidere quali soluzioni adottare, se quelle già pronte e preconfezionate o piuttosto scegliere un software verticalizzato: ogni scelta ha i suoi vantaggi ma porta a risultati diversi.
Un software preconfezionato essendo un progetto “chiuso” consente di essere subito operativi.
Lo svantaggio è la scarsa possibilità di personalizzazione, che potrebbe metterci davanti a una miriade di funzioni inutili per la nostra specifica attività e magari mancare proprio di quella specifica funzionalità che ci farebbe tanto comodo.
Un software verticalizzato invece, per restare nell’analogia iniziale, è come un vestito sartoriale, cucito addosso alla nostra azienda per ottenere sempre il massimo risultato.
Sarà quindi necessario dedicare una maggiore attenzione durante la fase di configurazione iniziale.
Il vantaggio di questa architettura più “aperta” è che possiamo configurare tutto in base alle esigenze dell’utilizzatore finale. Il risultato è un prodotto che bilancia in modo impareggiabile un’elevata funzionalità a una reale semplicità di utilizzo.
Una soluzione ad-hoc risulta in definitiva più lungimirante, perché ci consentirà di aggiungere nuove funzioni e personalizzazioni anche in futuro, al mutare delle esigenze dell’azienda.
Un prodotto verticalizzato può inoltre essere integrato (o integrare) tutti gli altri software già presenti in azienda, andando a costituire un vero e proprio ecosistema.