Ogni social è diverso, un mondo a sé, con regole (alcune esplicite altre più sottintese) ben precise.
Così alcuni contenuti possono che possono essere adatti per la condivisione su un social, possono non esserlo per un altro.
Le ragioni sono da ricondurre essenzialmente a differenze di:
contenuto | formato | stile | finalità
Uno stesso messaggio può essere veicolato attraverso più social, adattandone lo stile e il formato, tenendo sempre conto della finalità, ovvero della persona che leggerà il post.
Facciamo un esempio:
un post dal tono più confidenziale su Facebook o Instagram
“Mio ultimo lavoro che fatica… ma cliente supersoddisfatto!!!? Che ne dite?”
potrebbe essere così “tradotto” su Linkedin, social destinato alla relazioni professionali, adottando uno stile più serio e istituzionale:
“Vi presento la mia ultima realizzazione. Si tratta di un progetto molto complesso, realizzato su precise specifiche. Il risultato finale ha soddisfatto pienamente le aspettative del cliente”.
Anche l’estetica del post è da considerare con attenzione: l’immagine di un vestito alla moda o di un gioiello sarà molto più apprezzata su Instagram o su Pinterest piuttosto che LinkedIn o Twitter, dove l’aspetto contenutistico è sicuramente prevalente rispetto a quello visivo.