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Siamo abituati ad utilizzare piattaforme social, di informazione o di intrattenimento, spesso per molto tempo al giorno. Usufruiamo di tutte le funzionalità e servizi in modo gratuito, nessuno paga per scrollare, editare, postare e condividere.

Gran parte della nostra concentrazione è canalizzata su questo tipo di operazioni, tanto che sembrerebbe proprio questo il valore più importante per chi opera nel mondo delle imprese tech.

La nostra attenzione è il vero prodotto!

Non è ormai un segreto, molti colossi del settore utilizzano un modello di business che si basa sul fornire spazio pubblicitario per chi vuole avvalersi dell’audience che la piattaforma ha accumulato nel tempo. E funziona alla grande perché chi fa pubblicità vuole ottenere questo: far recapitare il proprio messaggio ad una cerchia di utenti ben specifica.
Esattamente quello che i social media, con la loro enorme mole di dati, riescono a fare meglio: identificare con precisione le caratteristiche del target a cui rivolgersi consentendo una scrematura che risulta efficace.

L’utilizzatore dei social non è il cliente, ma è il pubblico che viene “venduto” ai pubblicitari. 
Il consumatore paga con una moneta dal valore unico: la sua attenzione e la sua influenzabilità rispetto a determinate inserzioni.

Ma come riescono a mantenere alta l’attenzione degli utenti?

Con l’effetto notifica: un curioso fenomeno comportamentale, che spiega come il pallino rosso sullo smartphone catturi l’attenzione e spinga ad aprire una determinata app istantaneamente.
La tonalità delle notifiche ha la capacità di generare una reazione immediata, in quanto il nostro cervello risponde con urgenza alle sollecitazioni di questo colore.

Insomma, un modo di fare impresa che risulta essere una macchina perfetta, dove tutti gli ingranaggi sono finemente regolati al fine di rispondere ad un unico obiettivo: avere l’attenzione per più tempo e di più persone possibili.

Come afferma il CEO di Netflix:
“L’unico vero competitor è il sonno”!