Ogni voce è diversa.
Alcune ci sono sconosciute, altre siamo capaci di riconoscerle anche tra mille: sono quelle dei nostri cari, dei nostri cantanti e attori preferiti. Sono voci che istantaneamente e inconsciamente richiamano alla memoria migliaia di ricordi, generando dentro di noi una forte emozione.
Anche l’azienda ha una voce.
È una voce che si palesa ogni volta che l’azienda comunica e badiamo bene non solo quando lo fa fisicamente attraverso gli speech del CEO, ma davvero in ogni sua esternazione, sul web, sui social, sulla carta stampata e persino sui propri prodotti.
I dettagli che vanno a definirla sono molti. Lo stile del copy ad esempio è in grado di condizionare fortemente la percezione da parte del cliente.
Dinamico, familiare o istituzionale?
Sono 3 esempi di stili comunicativi che, a parità di contenuto, possono cambiare di molto la percezione di chi ascolta (o legge).
Nel definire lo stile comunicativo intervengono chiaramente altri fattori. La grafica ad esempio può armonizzarsi con la parte più testuale, confermandone ed esaltandone le caratteristiche. Se si tratta di un contenuto multimediale, allo stesso modo lo stile del video e il sottofondo audio saranno capaci di richiamare alla memoria i valori propri del brand.
Lo stile di comunicazione è la voce di un’azienda, è un timbro riconoscibile a cui nel tempo il cliente si lega e si affeziona.
Ecco perché è importante prendersene cura.